Giacomo Caneva

Padovano, Caneva si formò a partire dal 1834 presso l’Accademia di belle arti di Venezia, seguendo, in particolare, i corsi della Scuola di prospettiva di Tranquillo Orsi, vedutista e scenografo del Teatro La Fenice, che lo introdusse alla tecnica della camera ottica tipica della tradizione del vedutismo veneto. Si trasferì a Roma, probabilmente come borsista dell’Accademia veneziana, anteriormente al 1841. Data infatti a quest’anno la più antica testimonianza dell’attività dell’artista nella capitale pontificia, legata agli interventi di decorazione e sistemazione del giardino della Villa Torlonia dopo la partenza dell’architetto conterraneo Giuseppe Jappelli (Rampin 1997, p. 115), lavori che gli consentirono di introdursi nell’ambiente artistico romano. Risalgono a tale periodo una serie di vedute della città eterna, che lo resero apprezzato, come riferisce il suo primo biografo Napoleone Pietrucci, a “Padova, Venezia, Milano, Modena e Napoli” (Pietrucci 1858, p. 69).